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Le forme latine della scienza: il Dynamica de potentia di W. G. Leibniz


ISBN: 978 88 99306 13 7
ISSN: 2611-1411
Lingua: Latino, Italiano
Editore: Paolo Loffredo Iniziative Editoriali Srl
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Le forme latine della scienza: il Dynamica de potentia di W. G. Leibniz

Nell’età moderna, la storia del latino si intreccia in modo indissolubile alla scienza, che fino al XVIII secolo usa questa lingua come strumento di comunicazione per annunciare le nuove dimensioni del cosmo, e definire l’intera tassonomia del reale. Un ruolo decisivo in questo processo è svolto da Leibniz, che, pur lavorando fin dalla giovinezza al progetto di una characteristica universalis, un idioma enciclopedico di tipo matematico, propose di servirsi del latino – un latino ‘semplificato’, privo di flessioni e generi – come lingua universale. Viene qui presentata la traduzione dal latino di una sezione dell’opera leibniziana Dynamica de potentia, un libro sulla meccanica, scritto dopo il 1690, che è stato rimaneggiato molte volte e di cui manca una traduzione in italiano: l’analisi della Sectio III 1-18, che tratta dell’urto (per Leibniz il fenomeno fondamentale di tutta la fisica), mette in evidenza le caratteristiche dell’impianto espositivo e il modello di scrittura scientifica adottati dal grande filosofo.

 Autore

Rossana Valenti è Professore associato di Letteratura latina e insegna Didattica del latino nell’Università Federico II di Napoli. I più recenti interessi di studio si sono articolati lungo tre linee di ricerca: gli studi sulla didattica delle discipline classiche, all’interno di una riflessione centrata sul futuro della scuola e sul ruolo del ‘classico’ in una società sempre più marcatamente multiculturale (Il latino dentro e oltre la scuola. Memoria, identità, futuro, Napoli 2011); l’uso didattico delle tecnologie nel moderno panorama comunicativo; lo studio del territorio della Campania come “luogo della memoria”, condotto attraverso l’analisi delle testimonianze letterarie latine e greche, alla ricerca dell’elemento immateriale che si è sedimentato in questo paesaggio (Memorie dell’acqua e della terra. Intorno ai Campi Flegrei, Napoli 2011). Si è occupata anche di retorica classica (con la collaborazione all’Historisches Wörterbuch der Rhetorik, pubblicato dall’Università di Tübingen), e di storiografia latina, con particolare riguardo all’opera di Tacito e alla condizione della donna nel mondo antico.


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