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Paolo Loffredo, sesta generazione di una numerosa famiglia di editori e librai impegnata dalla fine dell'Ottocento nella produzione e diffusione di libri, nel 2012 crea la nuova sigla editoriale Paolo Loffredo Editore. La sede storica è stata fino agli anni '80 nel cuore del centro storico di Napoli in via San Biagio dei Librai, Decumano inferiore e nota anche con il nome di SpaccaNapoli. Giuseppe Loffredo decide poi a inizio Novecento di affiancare alla vendita dei libri la produzione editoriale, che si afferma definitivamente nel secondo dopoguerra con la pubblicazione di manuali per l’Università e per la Scuola che riescono ad imporsi presto in tutta Italia.

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Verità gridate


ISBN : 9788899306 31 1
ISSN :
Lingua : Italiano
Editore : Paolo Loffredo Iniziative Editoriali Srl
Prezzo di vendita9,90 €
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Anteprima Libro

Verità gridate

La presente raccolta di pensieri è divisa in due parti. La prima riguarda sentimenti e sensazioni della mia adolescenza, periodo che non sempre offre gioia e spensieratezza, anzi spesso regala momenti di delusione e di amarezza, sempre ovviamente inseriti nella leggiadria, nella leggerezza e nella semplicità tipiche della prima gioventù. Questa parte termina con una poesiola dedicata ai miei compagni di Liceo e letta durante la nostra festa del Mac P 100, e con dei versi, scritti molti anni dopo, dedicati al mio fidanzato di allora, oggi mio marito da ben quarantasette anni. Sono nata in una delle strade più belle del Vomero e di Napoli: Via Palizzi, una gemma del quartiere Santarella, e dalla mia casa ho goduto per tanti anni del panorama più completo e suggestivo della mia città che amavo allora e che amo tuttora immensamente e che ha ispirato la mia prima composizione. Non sono figlia di Napoletani cosiddetti “veraci”, al contrario la mia famiglia ha origini nordiche, per cui in casa non si è mai parlato in napoletano; eppure in quel periodo l’ispirazione mi spingeva a scrivere in dialetto. Mi sono sempre chiesta il perché, ma l’unica risposta logica che mi sono data l’ho riposta nell’ammirazione che ho da sempre per il popolo della mia città che, malgrado tutti i difetti, rimane pur sempre genuino e fantasticamente laborioso. È per questo che non ho mai rinnegato la produzione di quegli anni, a tal punto da decidere di introdurla in questa raccolta.

Autore

Emilia Menini (Napoli 12-11-1939) appartiene ad una famiglia di alti Ufficiali. Il padre, Mario Menini, ammiraglio della Marina da Guerra, ha comandato per quaranta anni, di cui dieci trascorsi nei sottomarini. Conte di ramo cadetto era imparentato con la migliore nobiltà di Torino, sua città natale. Il nonno Davide Menini, Colonnello degli Alpini, è un eroe della Battaglia di Adua del 1896 (Medaglia d’oro). Lasciò la sua vita sul campo ad appena trentacinque anni e di lui parlano ancora i libri di Storia. Il nonno materno, Antonio Lirer, ed uno zio materno, Raffaele Lirer, sono stati Ufficiali della Marina da Guerra. Due fratelli, Davide e Giovanni Menini, sono rispettivamente Generale di Fanteria e Colonnello del Genio. Vivendo in un ambiente così radicalmente militare ne ha ricevuto un’educazione ferrea e la consuetudine all’obbedienza senza possibilità di obiezioni, ma ne ha anche ereditato l’immenso amore per la propria patria, il rispetto verso i superiori, la ricerca delle verità fondamentali della vita ed infine pochi ma fermi valori morali. I genitori le hanno trasmesso l’amore per la musica classica e fin da piccola ha frequentato le sale dei concerti. È così che è nato l’interesse per il violino, ma le è stato imposto lo studio del pianoforte, strumento che non ha più toccato dopo il diploma (decisione che appare piuttosto significativa). La sua unica vera grande passione è stata la danza classica per la quale era molto portata per natura; ma, dopo lunghi anni di studio, quando già vedeva profilarsi un futuro brillante, le è stato imposto di lasciarla in quanto gli allenamenti non erano conciliabili con gli studi già impegnativi del ginnasio. Ha frequentato il Liceo Classico Sannazaro e, dopo la licenza, ha acquisito anche (com’era d’uso allora) l’abilitazione magistrale presso la Scuola Mazzini. Infine si è laureata in Lettere Antiche col massimo dei voti e la lode, e si è dedicata all’insegnamento di materie letterarie fino al 2007, anno del pensionamento.


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