L’«UMANESIMO CRISTIANO» NELL’ELOGIO DELLA FOLLIA DI ERASMO DA ROTTERDAM
ISBN 979 12 81068 76 6
lingua: Italiano, Latino
Editore: Paolo Loffredo Editore Srl

Descrizione
L’«UMANESIMO CRISTIANO» NELL’ELOGIO DELLA FOLLIA DI ERASMO DA ROTTERDAM
L’Elogio della Follia di Erasmo da Rotterdam corre sul filo di una costante ambiguità per la continua associazione e dissociazione che la persona loquens fissa con affermazioni, condanne, approvazioni, rifiuti; sono le stesse costanti sulle quali si regge il rapporto dell’autore col suo personaggio parlante, e, ancora, sono le stesse con le quali Erasmo convive nel rapporto con la cultura del suo tempo. Follia censura e discolpa, disconosce e giustifica comportamenti considerati peccaminosi da una morale valutata con falsità, e perciò falsamente considerata savia, ed invece recepiti positivamente nella loro ‘folle saggezza’. Che dietro non poche scelte esistenziali, di cui tutti possono godere i benefìci, mascherate dallo schermo di Mwriva, di Stulticia, di Follia, vi sia l’avallo dell’autore è ipotesi interpretativa più che ragionevole, fondata su basi sufficientemente solide, non ultime il conforto, la ratifica derivati dalla molto partecipe parola degli antichi, che mai sarebbe stata dall’autore esposta ad un ludibrio fine a se stesso. Come, nel contempo, non meno sostenibile è pensare che la presentazione, sempre enfaticamente esibita, di opzioni ‘folli’ anche al senso comune sia gestita per una sorta di finalità compensativa, sì che non apparisse che Follia fosse sempre nel ‘giusto’, che i suggerimenti dispensati, le condanne formulate, fossero sempre quelli del suo autore.
Il frammento classico nella tessitura del suo discorso sembra nato con e per l’Elogio, e non già prelevato e impiantato nell’Elogio. Erasmo non ricorre all’ut ait … degli stessi antichi, né lo sottintende, non usa, cioè, la tecnica citazionale che con quella formula spesso ha assicurato sopravvivenza a frammenti testuali altrimenti zittiti per sempre.
Facciamo tesoro noi, uomini del nostro tempo, della lezione erasmiana, investigando il pensiero antico con l’impegno di oggettivare in esso progetti che abbiano forma propria su contenuti proficuamente rimodulati, nella convinzione che nell’ordinarietà della logica deve trovare uno spazio un’ordinaria ‘sana follia’.
Autore
Crescenzo Formicola, già docente di Letteratura latina nel dsu dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, dirige la rivista di studi filologici e storici «Vichiana» e fa parte del Comitato scientifico della rivista online «Scaena magistra». Ha curato l’edizione critica con traduzione, commento e Concordantia del Cynegeticon di Grattio (Bologna, Pàtron, 1988), del Pervigilium Veneris (Napoli, Loffredo, 1988), del III libro delle Epistulae ex Ponto di Ovidio (Pisa-Roma, Serra, 2018); ha tradotto e commentato il l. IV degli Annales di Tacito (Napoli, Loffredo, 2013); ha reso in versi liberi in italiano le Georgiche di Virgilio (Napoli, Loffredo, 2013). È autore di un volume sulla poesia di Virgilio (Napoli, Liguori, 2012) e di numerosi saggi sulla poesia latina, da Catullo a Sidonio Apollinare; si è occupato della ricezione dell’antico con approfondimenti sulla presenza ovidiana in alcuni novels di Sulman Rushdie (Pisa-Roma, Serra, 2019) e sull’influenza di Orazio nella poesia di Montale (Napoli, esi, 2021).